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Un quadro, un affresco di potenza dirompente, elegante e perfido, un coltello che entra nella società benpensante e benestante, nella famiglia altolocata perfetta che è in verità un insieme di cristalli anneriti da ricchezza e cinismo, in cui tutti provano a fuggire, fingendo felicità o cercandola ostinatamente. Ma è anche un film a tutto tondo, un melodramma e una tragedia greca, con prove di recitazione e di regia straordinarie (il piano sequenza sulle scale, le sequenze "cibarie", il lungo e doloroso finale). C'è solo da chiedersi perché mai uno dei più bei film italiani degli ultimi anni non sia andato in concorso.
Voto: 9